Tradizione

La storia di Agrilog e' la storia della nostra azienda, nonche' quella del nostro matrimonio e dunque l’unione di due famiglie entrambe radicate nel territorio e legate da sempre all’agricoltura.

FAMIGLIA SIBILANO

Marialisa Sibilano, classe 1977. Studi linguistici e laurea in matematica all’università di Bologna. Da sempre vissuta in un ambito familiare dove tutto e riconducibile alla terra ( il nonno paterno,proprietario terriero, possedeva uno dei più antichi frantoi oleari andriesi), si lascia trasportare dal marito “nell’avventura dell’agricoltura”.
Attualmente imprenditrice agricola, conduce con il marito gli oliveti di famiglia ed è amministratrice della Coop. Agricola Terre di Federico ed è soprattutto produttrice di olio DOP.

 

Mio padre Michele Sibilano, classe 1950: agrotecnico, possedeva una farmacia agricola e ha continuato con i suoi fratelli a gestire il frantoio e le terre di famiglia.

 

Mio nonno Francesco Sibilano: innamorato della campagna ha sempre vissuto per essa, proprietario terriero, proprietario di frantoio oleario, commerciante di olio extra vergine d’oliva, uva da tavola e da vino e verdure.

 

Mio bisnonno Michele Sibilano: contadino, proprietario terriero

 

FAMIGLIA ZAGARIA

La famiglia Zagaria è legata alla campagna sin dal soprannome “fatt a campagn” ossia “fatto in campagna” nome attribuito a questa famiglia per far intendere che essi vendevano tutto ciò che “facevano” (coltivavano) in campagna.

 

Riccardo Zagaria, classe 1976. Dopo studi commerciali a laurea in economia aziendale alla Bocconi di Milano, decide di ritornare in Puglia e dedicarsi completamente alla gestione dell’azienda di famiglia, dedicandosi completamente all’agricoltura. In particolare si dedica alla coltivazione e alla commercializzazione del pomodoro da industria e alla produzione di olio d’oliva. Assaggiatore di olio di II livello, iscritto alla camera di commercio di Bari, sommelier di I livello, assaggiatore di vino ONAV e grande appassionato di cucina.

 

Il padre Giacomo Zagaria, classe 1942 come venditore ambulante di prodotti agricoli, come suo padre. Negli anni 50 l’ambulante utilizzava “u trenett” il carretto spinto a mano. Alla fine degli anni 60, con sua moglie, apre un punto vendita di frutta e verdura coinvolgendo l’intera famiglia (otto tra fratelli e sorelle). Negli anni 80 è capace di formare la più grande cooperativa agricola pugliese che si occupava principalmente di produzione di olio, vino e pomodoro. Tuttora instancabile lavoratore, è pietra miliare della nostra azienda.

 

La madre Anna Maria Di Bari, classe 1948 figlia di venditori di ortofrutta, sin dagli inizi del matrimonio collabora attivamente nel punto vendita di famiglia e ne diventa una figura insostituibile.

 

Il nonno paterno Riccardo Zagaria, 1912-1997 figlio di contadini, si occupa sin da bambino delle terre di famiglia. Venditore ambulante, negli anni 70 anziano e stanco di girare la città apre un punto vendita. Ancora oggi il punto vendita è aperto ed gestito da uno dei suoi 30 nipoti.

 

Il nonno materno Riccardo Di Bari, 1911-1997 venditore ambulante gli venne affibbiato il soprannome di “ba rccard u marangior” (compare Riccardo quello delle arance) perché nel periodo della seconda guerra mondiale regalava arance ai bambini. Ha fatto sempre il venditore ambulante, da anziano ha continuato a lavorare tenendo il vecchio carretto vicino casa sua.

 

Il bisnonno paterno Giacomo Zagaria

 

CENNI SU ORIGINE E DIFFUSIONE DELL’OLIVO.

Di origini remote l’olivo ha avuto la sua culla nel mediterraneo, come attestano gli scritti e le leggende tramandateci dai classici greci e latini. L’olivo è sempre stato considerato, oltre che specie fruttifera, simbolo di vittoria, di pace e di sapienza. Da qui la sua diffusione presso gli egizi greci, fenici e romani, che lo introdussero negli altri paesi del mediterraneo. Ancora oggi l’olivo è prevalentemente diffuso nell’area del mediterraneo in cui si produce quasi la totalità dell’olio d’oliva nel mondo. I paesi maggiori produttori di olio d’oliva, sono Italia – Grecia – Turchia - Tunisia – Marocco. Le regioni italiane più vocate all’olivicoltura sono la Puglia, la Calabria, la Sicilia, il Lazio, la Toscana, l’Umbria e la Liguria.

 

Cenni di Botanica

L’Olivo (Olea Europea) assume nelle forme spontanee un aspetto cespuglioso, mentre nelle forma coltivata è costituito, in prevalenza, da un unico tronco. L’altezza dell’albero è variabile, potendo raggiungere dimensioni imponenti, come negli Olivi plurisecolari che sono si possono ammirare nella nostra amata Puglia. Una pianta d’Olivo può raggiungere anche 10 metri di circonferenza del tronco e oltre 30 metri di circonferenza della chioma. La chioma, se lasciata indisturbata assume una conformazione cunico-globosa, è costituita da più branche variamente ramificate. Le foglia sono lanceolate (a forma di lancia), di colore verde nella parte superiore, tipicamente argentate in quella superiore per la presenza di una fitta peluria. I fiori, di colore bianco crema, sono riuniti in infiorescenze a grappolo, chiamate mignole. Il periodo di fioritura è compreso normalmente fra la metà e la fine di maggio. Il frutto è una drupa più o meno grossa a seconda della cultivar (da olio o da mensa), di forma ellittica, di colore violaceo più o meno intenso. La polpa è ricca di olio (tra il 16% al 25%) oltre che di acqua vegetale.

 

Cultivar

Le cultivar di oliva vengono raggruppate in olive da olio e olive da mensa. Tra le prime ricordiamo La Coratina (la nostra), la Frantoio, l’Ogliarola, la Carolea...; tra quelle da mensa ricordiamo la Bella di Cerignola o di Spana, la Nocellara, la S.Agostino, l’Ascolana.

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